“Cara MediaWorld, ti scrivo…”

In occasione dei trent’anni della catena un dipendente ci invia la sua riflessione.

 

Cara Mediaworld, ti scrivo per farti gli auguri di buon compleanno. Trent’anni? Non li dimostri. Io ne ho trascorsi più di venti al tuo fianco, ci sono stati episodi belli e brutti, ma ti sono sempre rimasto fedele. Non sei più la Mediaworld di Bernasconi, quella fatta di cene di negozio e colleghi allegri e spensierati, ma non sono così ingenuo da pensare che sia colpa di chi è venuto dopo. Il mercato è cambiato enormemente negli ultimi anni, più che negli ultimi decenni.

Se penso che “una volta” compilavamo le bollettine a mano e facevamo gli ordini con le stampanti ad aghi mi vengono i brividi. Dovevamo anche stampare i cartelli e ritagliarli con la forbice, stile Art Attack. Ora invece è tutto automatizzato: gli ordini, i cartellini elettronici, la bollettazione con i tablet, anche se devo confessarti che queste nuove tecnologie stanno già diventando lente, andrebbero rimpiazzate tra poco.

Non posso dimenticare i momenti bui, come la solidarietà e le dimissioni volontarie di mille colleghi. Ora il Coronavirus. Ma supereremo anche questa, lo so. ‘E’ nei momenti difficili che dobbiamo costruire, per raccogliere i frutti nei momenti migliori’: non so dove l’ho letta, forse su Internet, nello stesso posto dove i nostri clienti cercano ‘prezzi bassi quando e dove vogliono’.

Per poter festeggiare assieme a te i prossimi 30 anni – ma mi accontenterei di arrivare ai tuoi 50, così da giungere sereno alla pensione – ci sono un paio di cose che mi preoccupano.

Innanzitutto la concorrenza (non serve che ti dica il nome) che una volta ci veniva presentata come ‘così lontana che la vediamo col binocolo’, ormai ci ha già sorpassato di parecchio e continua ad aprire punti vendita e rilevare piccole catene come se fosse sempre Natale. Noi è da tanto che non apriamo un nuovo negozio, sembra quasi che li lasciamo fare. Una volta eravamo i leader del mercato: se un cliente cercava un elettrodomestico aveva praticamente solo noi in mente, adesso diciamo che ci scelgono ‘a giorni alterni’.

Il nostro sito Internet, che compie anche quello una ventina d’anni se non sbaglio (siamo stati tra le prime aziende ad averne uno) ormai fa fatica a tenere il passo con i tempi: i clienti si chiedono dove sia il loro ordine e noi non possiamo tracciarlo (quando Amazon praticamente ci manca poco che ti dica l’ora esatta in cui verrà consegnato). Poi l’anno scorso abbiamo avuto parecchi problemi su pagamenti e consegne, suppongo per il carico di lavoro aumentato a causa del lockdown, ma penso che sia stato solo un anticipo di cosa verrà in futuro. Anche qui, non vorrei che tra un po’ ci superassero i concorrenti, sarebbe un bel peccato perché per adesso deteniamo ancora questo primato. Ma non dobbiamo dormire sugli allori come temo sia stato per il negozio fisico.

Poi c’è il tasto dolente dell’invecchiamento, perché se tu compi 30 anni, cara Mediaworld, io e molti miei colleghi li abbiamo già superati da un pezzo. E’ da tanto che non vediamo sbocchi nel nostro futuro, quindi chi ama il proprio lavoro lo fa sempre con passione, ma c’è anche chi è semplicemente rassegnato. Sarebbe bello si aprissero nuovi sbocchi ed entrassero nuove leve: ragazzi giovani da formare per le nuove generazioni di clienti. Anche perché, diciamocelo chiaro, i ragazzi che vengono a comprare mi vedono ormai come una ‘vecchia ciabatta’, preferirebbero magari che a vendere il cellulare ci fosse una persona della loro età, o poco più grande. Una volta i capi reparto speravano di diventare capi settore che a loro volta speravano di diventare direttori. Oggi questi ultimi li prendete dall’esterno, con la conseguenza che nessuno di noi ha qualche speranza di crescita per il futuro.

Mi auguro di tornare presto ad aprire nuovi punti vendita e ad essere i leader di questo mercato. Mi spiace se pensi che io sia presuntuoso nel darti consigli, ma sappi che lo faccio solo perché vorrei che tornassi ad essere la Mediaworld ‘Fatta apposta per me’ e per tutti i colleghi e clienti che ci credono sempre.

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