“Sulla questione del Bonus Pc e Tablet non ci arrendiamo e ci appelleremo anche al Consiglio di Stato”. A ribadirlo è Dario Bossi, direttore generale di Ancra, l’associazione del piccolo commercio specializzato che insieme ad Aires e Mediaworld, sta combattendo una battaglia dura sulla scelta del governo. Il ricorso al Tar del Lazio è stato respinto, ma i rivenditori di elettronica non si danno per vinti.
“Non ci diamo per vinti – rincara Bossi – perché restiamo fermamente convinti delle nostre buone ragioni. E lo siamo ancora di più quando emerge il sostanziale insuccesso della decisione del governo di scegliere in modo esclusivo il canale delle telco, escludendo il nostro”.
“Proprio nei giorni scorsi l’amico Davide Rossi, di Aires, ha divulgato lo stato dell’arte circa la distribuzione dei 200 milioni messi a disposizione dal governo. Dati ufficiali, sia chiaro, tratti dal sito di Infratel. Ebbene, neppure il 10 per cento è stato realmente speso, mentre un altro 15 per cento è stato prenotato. Questo significa che poco del 75 per cento di quei 200 milioni resta tuttora inutilizzato. La domanda, che sorge più spontanea che mai – conclude Bossi – è questa: se tutte le famiglie con un ISEE inferiore ai 20mila euro avessero avuto un voucher di 500 euro da spendere per un Pc o un tablet in un negozio di elettronica di consumo, quanto sarebbero durati i 200 milioni di euro?”.
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