Gli italiani negli ultimi 10 anni hanno perso circa 2.000 euro di Pil pro capite.
A lanciare l’allarme è stato il presidente Carlo Sangalli commentando i dati del rapporto “Eredità pesante, congiuntura difficile, legge di bilancio complessa” stilato dall’ufficio studi.
Secondo il rapporto il Pil reale pro capite nel 2008 era pari a 28.200 euro mentre nel 2018 è sceso a 26.700 euro, con una riduzione del 5,4%. Per il 2019 Confcommercio prevede che senza l’aumento dell’Iva, previsto dalla clausola di salvaguardia, il Pil nel 2019 aumenterà dell’1,1%. Se invece l’Iva dovesse aumentare la crescita del Pil si fermerà tra lo 0,8 e lo 0,7%.
Sulla questione delle chiusure domenicali dei negozi ha invitato al dialogo: “non servono strappi – ha detto – ma ascolto, attenzione, in una parola dialogo”
Secondo l’ufficio studi di Confcommercio il mancato disinnesco delle clausole di salvaguardia con il conseguente aumento dell’Iva comporterebbe un esborso aggiuntivo rispetto a oggi di 220 euro a persona e 450 a famiglia l’anno, impattando ovviamente su pil e crescita.
Favorevole alla flat tax, Sangalli ha però avvertito che “tutto ciò che rientra nel perimetro della riduzione delle tasse ci trova favorevoli purché non si baratti con l’Iva”.
Fonti: ANSA, Corriere della Sera
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