Il mondo della tecnologia non è poi così diverso, nelle sue regole, dagli altri. I grandi colossi cercano spesso di imporsi grazie alla loro dimensione troncando sul nascere ogni possibile concorrenza futura da parte di piccole Startup.
Molti casi non arrivano neppure nelle Aule. Terminano con un primo scambio di diffide e una transazione con cessione di licenza. Altre volte il capitolo si chiude con l’acquisizione della start up da parte del colosso hi-tech. C’è dunque un sommerso di potenziale contenzioso disinnescato a suon di dollari. In Italia, sinora, i tribunali stanno dando ragione ai giovani startupper. Ma comunque, per chi decide di percorrere le aule dei tribunali, la tutela non è sempre chiara e i tempi sono incerti.
«Come Assintel (l’associazione delle imprese dell’Ict) – ha spiegato Stefano Baroncini – stiamo predisponendo un codice etico e uno di autodisciplina, che dia vita anche a un “gran giurì”, che si attivi su istanza delle parti per superare i tempi dei tribunali ordinari».
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