Istat, per gli acquisti sul web il trimestre peggiore dal 2016

La debolezza dei consumi di questo inizio 2018 (-0,3%) si nota anche nel settore online: solo +0,4% rispetto allo stesso periodo di un anno addietro, ma -0,2% a marzo rispetto a febbraio. È il dato peggiore dall’inizio delle misurazioni (2016).

Succede così che il commercio tradizionale batte quello su Internet. Si tratta di una “vittoria” dovuta soprattutto alla spesa alimentare per la Pasqua, caduta quest’anno il primo aprile, che fa volare gli acquisti di cibo (+7,5% sull’anno) e va a vantaggio soprattutto della grande distribuzione, a partire dai discount (+11,2%) e dagli ipermercati (+10,2%). La grande distribuzione, stima l’Unione nazionale consumatori, è l’unico comparto che ha superato i livelli di vendite pre-crisi e ha valori superiori del 12,6% rispetto a marzo 2008. I consumi complessivi sono, invece, ancora inferiori dello 0,5% rispetto a dieci anni fa mentre i piccoli negozi hanno perso, in quest’arco di tempo, il 10,8% dei loro incassi.

Un aumento dell’IVA è quindi da scongiurare ad ogni costo.

La Confcommercio segnala anche un “complessivo indebolimento della ripresa” e invita a “ridurre gli elementi d’incertezza che portano le famiglie a guardare con preoccupazione al futuro”.

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